Sbiro.eu – Giochi di carte della tradizione ligure

Tarocchi a pizzico
gioco ligure per due

Questa variante del gioco dei tarocchi, per due giocatori, si distingue per il carattere avvincente delle partite, ma anche per l’originalità delle sue meccaniche ludiche. I tarocchi a pizzico (taròcchi à pessigo o chinze in genovese) mantengono una struttura generale simile a quella degli altri giochi di tarocchi liguri, con alcune differenze fondamentali che ricordano alcune varianti del tressette.

Si desidera esprimere un sentito ringraziamento a Romano Romani e Patrizia Cuneo di Genova per aver generosamente condiviso le regole del gioco, nonché agli altri giocatori che hanno fornito preziose testimonianze sulle varianti locali di questa tradizione ludica. Un particolare riconoscimento va a Jonathan Kandell e Samuele Pasi per il loro contributo significativo al perfezionamento di questa pagina.

Nozioni di base

Mazzo

Il mazzo è formato da 78 carte: 14 carte per ciascuno dei 4 semi (cuori , quadri , fiori ♣ e picche ♠)[1]; 21 trionfi numerati dall’1 al 21; più il Matto (★, che ha il numero 0 in alcuni mazzi). Le carte dei quattro semi sono, in ordine crescente, 1, 2, …, 9, 10, fante (J), cavallo (C), regina (Q) e re (K)[2]. I trionfi battono tutte le altre carte e, tra loro, vince usualmente il trionfo col numero maggiore. L’unica eccezione è rappresentata dal Giudizio (trionfo №20), che batte sempre il Mondo (trionfo №21). Il Matto è una carta speciale che non può battere nessuna carta né essere battuta.

Carte di conto

Nei giochi di tarocchi alcune carte, dette “carte di conto”, hanno un valore intrinseco ai fini del punteggio:

CartePunti
Bagatto (trionfo №1),
Mondo (trionfo №21),
Matto (★),
Re (K)
4 ciascuno
Regine (Q)3 ciascuna
Cavalli (C)2 ciascuno
Fanti (J)1 ciascuno
altre carte0

Mani

Il gioco è suddiviso in “mani”, che sono le fasi di gioco tra una distribuzione di carte e l’altra. Una partita di tarocchi a pizzico si articola in una o più mani, tipicamente due.

Distribuzione

Il ruolo di mazziere, inizialmente assegnato per sorteggio, si alterna tra i giocatori nelle mani successive. Dopo aver mescolato le carte e fatto tagliare il mazzo dall’avversario, il mazziere distribuisce quindici carte a testa. Le carte rimanenti, disposte coperte a lato, costituiscono il “pozzo”.

Svolgimento

Prese

Così come per il tressette e il bridge, ogni mano di una partita a tarocchi è costituita da una sequenza di “prese”. Una presa è la fase di gioco in cui ciascun giocatore cala una carta. Per la prima presa è in attacco (ossia cala la prima carta) l’avversario del mazziere. Il giocatore in difesa risponde, calando a sua volta una carta. Per le prese successive alla prima, il vincitore di una presa diventa il giocatore in attacco per quella successiva. Si aggiudica la presa il giocatore che ha calato il trionfo più alto, tenendo a mente che il Giudizio (trionfo №20) batte sempre il Mondo (trionfo №21). Se non sono stati calati trionfi, vince il giocatore che ha calato la carta più alta del seme d’attacco. Il vincitore raccoglie le due carte in tavola e le ripone coperte in un mazzetto a fianco a sé. In ogni presa, il giocatore in attacco è libero di calare una carta qualsiasi, mentre il giocatore in difesa deve attenersi alle seguenti regole.

Il Matto

L’unica eccezione riguarda il Matto: il possessore di questa carta ha sempre il diritto di calarla durante il proprio turno, senza dover rispettare le suddette regole. Il Matto non può vincere una presa, ma non viene nemmeno catturato: il giocatore che l’ha calato lo riprende e lo mette, scoperto e di traverso, nel proprio mazzetto di carte catturate. Se il Matto è calato in attacco, il giocatore in difesa è libero di calare una carta qualsiasi, e vince la presa. Se il Matto è calato in difesa, il giocatore in attacco vince la presa.

Siccome il giocatore che ha calato il Matto resta con una carta in più (avendolo “salvato” da una presa persa), dovrà in seguito cedere all’avversario un’altra carta in sua vece[4]. Dovrà quindi aggiudicarsi una o più prese dopo quella in cui è stato calato il Matto (un processo detto “coprire il Matto”) e cedere all’avversario una qualsiasi delle carte catturate in queste prese; una volta ceduta la carta, il Matto può essere rigirato. Nel caso non riesca ad aggiudicarsi almeno una presa successiva alla calata del Matto, a fine mano dovrà cedere il Matto all’avversario.

Pescare dal pozzo

Dopo ogni presa, i giocatori, a turno, partendo dal vincitore della presa, pescano una carta dal pozzo. Questa viene mostrata all’avversario prima di essere aggiunta alla propria mano. I giocatori continuano nello svolgimento delle prese, pescando ogni volta una carta dal pozzo, fino all'esaurimento del pozzo. Successivamente, i giocatori continuano a giocare le carte rimanenti fino al termine della mano.

Buone

I giocatori possono, se lo desiderano, annunciare il possesso di determinate combinazioni dette “buone” o “accusi”, ottenendo immediatamente un bonus di punti:

Buona[5]Punti
Trionfi
(10 o più trionfi)
1 per trionfo
Gatti
(Matto e trionfi №1 e №21)
10
Famiglia
(4 figure di un seme)
10
Quaterno
(4 J, 4 C, 4 Q o 4 K)
10
Terno
(3 J, 3 C, 3 Q o 3 K)
5

A differenza di altri giochi di tarocchi, nei tarocchi a pizzico i giocatori possono annunciare le proprie buone non solo a inizio mano (prima di aver giocato la propria prima carta) ma anche ogni volta che pescano una carta dal pozzo.

L’annuncio delle buone non è obbligatorio, ma è necessario per ottenerne i relativi punti. Un giocatore che intenda annunciare una buona deve farlo mostrando le carte che la compongono all’avversario. Ai giocatori è consentito annunciare più buone, anche utilizzando le stesse carte per composizioni diverse (ad esempio, un re di cuori può contribuire contemporaneamente sia alla “famiglia di cuori” che al “quaterno di re”). Le buone non annunciate non possono essere reclamate in seguito. Per la buona dei “trionfi”, il Matto non è considerato un trionfo.

Qualora un giocatore, dopo aver dichiarato “trionfi”, si ritrovi in possesso di un numero maggiore di trionfi, ha la facoltà di “incrementare” la buona, guadagnando i punti corrispondenti alla differenza. Per illustrare, consideriamo il caso di un giocatore che abbia inizialmente ottenuto 11 punti per una dichiarazione di “11 trionfi”. Se successivamente pescasse un ulteriore trionfo e avesse conservato in mano gli 11 già dichiarati, potrebbe annunciare “12 trionfi”, assicurandosi un punto supplementare. Lo stesso meccanismo si applica a una dichiarazione di “terno” seguita da una dichiarazione di “quaterno” per la stessa figura.

Bagatto ultimo

Una regola opzionale prevede l’assegnazione di punti supplementari per il “Bagatto ultimo”: se un giocatore, in possesso del Bagatto (trionfo №1), lo cala all’ultima presa, vincendola, ottiene 20 punti; qualora però il tentativo fallisca e la presa sia fatta dall’avversario, sarà l’avversario a ottenere i 20 punti[6].

Punteggio

Calcolo

Finita la mano, i giocatori contano il punteggio finale, dato dalla somma dei punti “di mazzo”, delle buone, e di un eventuale “Bagatto ultimo”.

Per i punti di mazzo ciascun giocatore conta un punto per ogni presa effettuata (ovvero un punto ogni due carte catturate) più i punti delle carte di conto catturate[7]. La somma dei punti di mazzo dei due giocatori sarà sempre di 91 punti (52 per le carte di conto, più un punto per ciascuna delle 39 prese).

Per formare il punteggio finale, ai punti di mazzo si aggiungono poi punti delle buone dichiarate e gli eventuali punti per il “Bagatto ultimo”.

Come segnare i punti

I punti vengono segnati su un foglio di carta, in tabella, con una colonna per giocatore. Una riga orizzontale viene tracciata per separare le mani.

Giocatore AGiocatore B
10T10
2T20B
4645
10G5C
5C
5833

L’esempio illustrato rappresenta due mani di una partita di tarocchi a pizzico. Nella prima mano, il giocatore A ha ottenuto 10 punti per una dichiarazione di “10 trionfi” e ne ha in seguito ottenuti altri 2 per una dichiarazione di “12 trionfi”. Il giocatore B ha ottenuto 10 punti per una “famiglia di picche” e 20 punti per un “Bagatto ultimo”. Il primo giocatore ha totalizzato 46 punti di mazzo, il secondo 45. Nella seconda mano, il primo giocatore ha ottenuto 10 punti per una dichiarazione di “gatti” e 58 punti di mazzo. Il secondo giocatore ha ottenuto 5 punti per un “terno di cavalli”, con l’aggiunta di altri 5 punti per un successivo “quaterno di cavalli”, e 33 punti di mazzo.